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The New Economic Policy of Beijing: Results of the 5th Plenary Session of XIX CPC Central Committee




From October 26 to 29, 2020, the 5th plenary session of the XIX Central Committee of the Chinese Communist Party was held in Beijing, in which the proposals for the 14th Five-Year Plan for Economic and Social Development 2021-2025 were adopted and the strategic objectives for 2035 were discussed. These contents had already been partially anticipated by President Xi Jinping in the speech of October 14, 2020 in Shenzhen, on the occasion of the 40th anniversary of the city's Special Economic Zone.


Beijing's new policy represents a change of perspective and focuses on three main aspects:

1.Strengthening the internal market

2. Environmental protection and eco-sustainable growth

3.Scientific and technological resilience and self-reliance


The strengthening of the domestic market is linked to the “dual circulation strategy”, which had already been discussed during the “Two sessions” of May 2020. This strategy provides for the relaunch of domestic consumption and the reduction of Chinese economic dependence on exports. China, through employment, education, welfare policies and public administration reforms, will strengthen the domestic economy, without however neglecting international trade. This change of course is due to the need to increase its resilience in the face of the uncertainty of the pandemic, which has affected international trade.


The strategic goal of achieving scientific and technological self-reliance is also inspired by the same logic. Already with the "Made in China 2025" plan, the aim was to increase the quality of industrial production and innovation was the driving force behind this plan. Since 2018, the "China Standards 2035" plan has also been added, which aims to simplify internal technological standards and to achieve greater involvement of China in determining the international standards of the hi-tech industry. This is in order to prevent any negative effects of decoupling the Chinese economy from the American one and to strengthen the role of China as a global technological leader.


Consider, for example, the imports of integrated circuits which, with over 300 billion dollars, represent the first item of Chinese imports. The import of oil, which amounts to about 250 billion dollars, is slightly lower. This is also why China is focusing on eco-sustainable economic development. So as to reduce the dependence of its economy on foreign countries and increase its resilience, facing external shocks.

Consistent with this vision, China is promoting "new infrastructures" (high-speed railways, 5G, Big Data, AI and columns for electric vehicles) for a value that in 2020 could exceed 2,000 billion Rmb. China's position on environmental issues has radically changed over the years. If, initially, the need to steer the country out of poverty forced an acceleration of industrialization that led it to become one of the world's largest producers of carbon dioxide, now China is among the main promoters of a green development model. Since Xi Jinping became President of the People's Republic of China in 2012, the realization of an "Ecological Civilization" and environmental security have become a priority of the Chinese political agenda. The Chinese commitment to the development and construction of smart cities, which improve the quality of life and solve the problems caused by excessive urbanization, is also consistent with this vision. Already in 2015, China had joined the fight against climate change by signing the Paris Agreement. In September 2020 during the 75th General Assembly of the United Nations, Chinese President Xi Jinping announced the goal of wanting to achieve Carbon Neutrality by 2060. The Chinese strategy includes the planting of trees, the conversion of coal plants, the electrification of transport and the development of technologies to accelerate the transition to renewable energy.


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La Nuova politica economica di Pechino: risultati della 5° plenaria del XIX Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese


Dal 26 al 29 ottobre 2020 si è tenuta, a Beijing, la 5° sessione plenaria del XIX Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese in cui si sono state adottate le proposte per il 14° Piano quinquennale per lo sviluppo economico e sociale 2021-2025 e sono stati discussi gli obiettivi strategici per il 2035. Tali contenuti erano già stati parzialmente anticipati dal Presidente Xi Jinping nel discorso del 14 ottobre 2020 a Shenzhen, in occasione del 40° anniversario della Zona Economica Speciale della città.


La nuova politica di Pechino rappresenta un cambio di prospettiva rispetto al passato e si concentra su tre aspetti principali:

1.Rafforzamento del mercato interno

2.Protezione dell’ambiente e crescita ecosostenibile

3.Resilienza ed autosufficienza scientifica e tecnologica


Il rafforzamento del mercato interno è collegato alla “dual circulation strategy”, di cui si era già parlato durante le “Due sessioni” di Maggio 2020. Tale strategia prevede il rilancio dei consumi interni e la diminuzione della dipendenza economica cinese dalle esportazioni. La Cina, attraverso politiche occupazionali, educative, previdenziali e riforme della pubblica amministrazione rafforzerà l’economia domestica, senza tuttavia trascurare gli scambi internazionali. Questo cambio di rotta è dovuto alla necessità di aumentare la propria resilienza di fronte all’incertezza della pandemia, che ha contratto il commercio internazionale.


Alla stessa logica è ispirato anche l’obiettivo strategico di raggiungere un’autosufficienza scientifica e tecnologica. Già con il piano “Made in China 2025” si puntava ad aumentare la qualità della produzione industriale e l’innovazione era il motore di questo piano. Dal 2018 si è affiancato anche il piano “China Standards 2035”, che mira alla semplificazione degli standard tecnologici interni ed a raggiungere un maggior coinvolgimento della Cina nella determinazione degli standard internazionali dell’industria hi-tech. Ciò al fine di prevenire eventuali effetti negativi del disaccoppiamento (decoupling) dell’economia cinese da quella americana e per rafforzare il ruolo della Cina come potenza tecnologica globale.


Si pensi ad esempio alle importazioni di circuiti integrati che, con oltre 300 miliardi di dollari rappresenta la prima voce dell’import cinese. Di poco inferiore l’importazione di petrolio, che ammonta a circa 250 miliardi di dollari. Anche per questo la Cina si concentra sullo sviluppo economico ecosostenibile. Così da ridurre la dipendenza della propria economia dall’estero ed aumentare la propria resilienza di fronte a shock esterni. Coerentemente con tale visione, la Cina sta promuovendo le “nuove infrastrutture” (ferrovie ad alta velocità, 5G, Big Data, AI e colonnine per i veicoli elettrici) per un valore che nel 2020 potrebbe superare i 2.000 miliardi di Rmb. La posizione della Cina riguardo ai temi ambientali è radicalmente cambiata negli anni. Se, inizialmente, la necessità di traghettare il Paese fuori dalla povertà ha imposto un’accelerazione dell’industrializzazione che la portò a diventare uno dei maggiori produttori mondiali di anidride carbonica, ora la Cina è tra i principali promotori di un modello di sviluppo verde e sostenibile. Da quando Xi Jinping è diventato Presidente della Repubblica Popolare Cinese nel 2012, la realizzazione di una “Civiltà Ecologica” e la sicurezza ambientale sono ormai una priorità dell’agenda politica cinese. In quest’ottica deve inoltre essere letto l’impegno cinese nello sviluppo e costruzione di smart cities, che migliorano la qualità della vita e risolvono i problemi causati da una eccessiva urbanizzazione. Già nel 2015 la Cina si era unita alla lotta contro il cambiamento climatico, aderendo agli Accordi di Parigi. A Settembre 2020 durante la settantacinquesima Assemblea Generale delle Nazioni Unite, il Presidente cinese Xi Jinping ha annunciato l’obiettivo di voler raggiungere la Carbon Neutrality entro il 2060. La strategia cinese prevede la piantumazione di alberi, la riconversione delle centrali a carbone, l’elettrificazione dei trasporti e lo sviluppo di tecnologie per accelerare la transizione verso le energie rinnovabili.


Link a Rassegne stampa/Press Release


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