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EU leaders reach recovery fund historic deal to fight against the covid-19 pandemic


The European summit, ended on July 21, 2020, after 4 days of negotiations finally reached an agreement on the Recovery Fund, the economic aid plan in response to the crisis caused by the covid-19. The Recovery Fund will have a budget of € 750 billion, divided into € 390 billion of non-repayable grants and € 360 billion of low interest rate loans.

About 209 billion are reserved for Italy, the first beneficiary of the fund, of which 81.4 in subsidies and 127.4 in low rate loans, to relaunch the economy of the country hard hit by the pandemic and which according to estimates of the International Monetary Fund is expected to contract by 12.8%.

The funds will be disbursed between 2021 and 2023 and the repayment of the loans will start from 2027. To obtain these funds, each beneficiary country will have to propose a National Reform Plan, which will be evaluated by the European Commission within two months and approved by qualified majority vote of the Council of the European Union.

The Agreement also provides for a mechanism (so-called super emergency brake), according to which if, exceptionally, one or more member states consider that there are serious deviations from the satisfactory fulfillment of the relevant milestones and targets of the national reform plan, they may request that the President of the European Council refer the matter to the next European Council. This mechanism would suspend the disbursement of the approved funds to the beneficiary country until a new agreement is found in the European Council and for a maximum of 3 months.

The disbursement of the funds will therefore not be automatic, but subject to the prior approval of the National Reform Plan presented by the requesting country. This plan will need to be consistent with the country-specific recommendations and contribute to green and digital transitions. More specifically, the plan is required to boost growth and jobs and reinforce the "economic and social resilience" of EU countries.

With the Communication of 20 May 2020, the European Commission proposed to the Council to adopt a recommendation to Italy to carry out reforms in the following areas:

  • Green policies (energy production from new renewable sources, infrastructures for electricity and energy efficiency)

  • Digitization (including the spread of fiber to bridge the gap in rural areas)

  • Education and health

  • Liquidity for businesses

  • Work and employment

  • Efficiency of the public administration and justice

  • Pensions and sustainable growth


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Il 21 Luglio 2020 si è concluso il vertice europeo, che dopo 4 giorni di negoziati, ha finalmente trovato un accordo dando vita al Recovery Fund, il piano di aiuti economici in risposta alla crisi provocata dal covid-19.Il Recovery Fund avrà una dotazione di 750 miliardi di euro, siddivisi in 390 miliardi di contributi a fondo perduto e 360 miliardi di prestiti a basso tasso di interesse.

All’Italia, prima beneficiaria del fondo, sono riservati circa 209 miliardi, di cui 81,4 in sussidi e 127,4 di prestiti agevolati, per rilanciare l’economia del paese duramente colpita dalla pandemia e che secondo le stime del Fondo Monetario Internazionale dovrebbe subire una contrazione del 12,8%.

Le risorse saranno erogate tra il 2021 ed il 2023 ed il rimborso dei prestiti inizierà dal 2027. Per ottenere tali risorse, ciascun paese beneficiario dovrà presentare un Piano Nazionale di Riforme, che sarà valutato dalla Commissione entro due mesi ed approvato a maggioranza qualificata dal Consiglio dell’Unione Europea.

L’Accordo prevede inoltre un meccanismo (c.d. super freno di emergenza) che permette a uno o più Stati membri di sollevare una questione al Consiglio europeo, qualora ritenesse che un Paese beneficiario del Fondo non stia rispettando la tabella di marcia delle riforme, bloccando così l’erogazione dei fondi fino a quando non si trovi un nuovo accordo e per un massimo di 3 mesi.

L’erogazione dei fondi non sarà dunque automatica, ma è soggetta alla previa approvazione del Piano Nazionale di Riforma presentato dal Paese richiedente. Tale Piano dovrà essere coerente con le raccomandazioni specifiche per paese e contribuire alla transizione verde e digitale. Più in particolare, i piani devono promuovere la crescita e la creazione di posti di lavoro e rafforzare la "resilienza sociale ed economica" dei paesi dell'UE.

La Commissione Europea con comunicazione del 20 Maggio 2020 ha proposto al Consiglio di raccomandare all’Italia di realizzare interventi nelle seguenti aree:

  • Politiche verdi (produzione di energia da nuove fonti rinnovabili, infrastrutture per l’energia elettrica e l’efficienza energetica)

  • Digitalizzazione (tra cui la diffusione della fibra per colmare il gap nelle zone rurali)

  • Istruzione e sanità

  • Liquidità per imprese

  • Lavoro e occupazione

  • Efficienza dei settori amministrativo/giudiziario

  • Pensioni e crescita sostenibile


Comunicazione del 20 Maggio 2020

sul programma nazionale di riforma 2020 dell'Italia e che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2020 dell'Italia



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