Secondo un rapporto realizzato dall'Università Fudan di Shanghai attraverso il suo Centro per la finanza e lo sviluppo verde, nel 2021 la Cina ha investito 59,5 miliardi di dollari nei 144 Paesi aderenti alla Nuova Via della Seta.
In generale gli investimenti sono diminuiti di un miliardo rispetto al 2020, ma nel Medio Oriente e Paesi arabi sono aumentati significativamente.
L'Iraq, in particolare, è diventato il terzo Paese di destinazione per investimenti e progetti infrastrutturali ed energetici all'interno della BRI, dopo il Pakistan e la Russia, con un totale di 10.5 miliardi di dollari. I progetti cinesi più importanti nell'area sono la costruzione della centrale elettrica a olio pesante di Al Khairat, nella provincia di Kerbala, per un investimento di 5 miliardi di dollari e lo sviluppo del giacimento di gas di Mansuriya, al confine con l'Iran.
L'Iraq, secondo produttore di petrolio tra i Paesi OPEC, ha aderito alla Nuova Via della Seta nel settembre 2019 in occasione della visita in Cina dall'ex primo ministro Adel Abdul Mahdi. La cooperazione sino-irachena è un importante fattore di stabilizzazione dell'Iraq, che a sua volta rappresenta un importante partner energetico per la Cina.
Ufficio stampa
Silk Council
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