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La partita Cina-Usa nell'Indo-Pacifico



Joe Biden con il premier giapponese Fumio Kishida (a sinistra) e il presidente indiano Narendra Modi


Il conflitto tra Russia e Ucraina non ha distratto la Cina e gli Usa dalla partita per l'egemonia nell'area Indo-Pacifica.

Tra il 19 ed il 24 Maggio 2022 il presidente Usa Joe Biden ha visitato la Corea del Sud e Giappone, mentre tra il 26 maggio ed il 4 giugno 2022 il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha visitato Kiribati, Samoa, Figi, Tonga, Vanuatu, Papua Nuova Guinea, Timor Est e le Isole Salomone.


Da Tokyo il presidente Biden ha lanciato la Cornice economica per l’Indo-Pacifico (Ipef), un accordo quadro di cooperazione economica e politica sottoscritto da 13 paesi e che aspira a porsi come proposta alternativa nella regione indo pacifica al progetto cinese della Belt and Road Initiative (Bri, Nuova via della seta). L’Ipef prevede la collaborazione nel campo dell’economia digitale, delle filiere produttive, delle infrastrutture impiegate nella produzione di energia pulita e nell’adozione di misure anticorruzione. Nel 2021 gli Usa hanno già investito 150 milioni di dollari nel Sud-Est asiatico, mentre la Cina 14 miliardi di dollari. Hanno aderito all'Ipef: Australia, Brunei, Corea del Sud, Filippine, Giappone, India, Indonesia, Malaysia, Nuova Zelanda, Singapore, Tailandia, Vietnam, oltre agli Stati Uniti.

Durante il viaggio di Biden, si è inoltre tenuto a Tokyo il 24 Maggio 2022 il secondo summit del Dialogo quadrilaterale di sicurezza (Quad), cui partecipano Usa, Giappone, India e Australia. Le iniziative annunciate al summit riguardano soprattutto il settore tecnologico (spazio, ciberspazio, semiconduttori eccetera), ed è stata infine rilasciata una dichiarazione congiunta che prevede il lancio di un portale dove aggregare i dati satellitari e per il monitoraggio marittimo


Sempre da Tokyo, ha suscitato molto scalpore la dichiarazione in cui il Presidente Biden ha affermato esplicitamente che gli Usa interverrebbero in difesa di Taiwan qualora fosse attaccata dalla Cina. Poco dopo, la dichiarazione è stata corretta precisando che gli Usa aderiscono alla “politica della Cina unica” e al rispetto del Taiwan relations Act. Tuttavia, in contrasto con questa inversione di rotta ed a conferma dell'ambiguità strategica degli Usa sulla questione di Taiwan, nei giorni successivi alle suddette dichiarazioni, le portaerei americane Abraham Lincoln e Ronald Reagan hanno svolto delle esercitazioni tra Taiwan e Okinawa.


Il viaggio del ministro degli Esteri cinese Wang Yi nella regione indo-pacifica non ha invece convinto Papua Nuova Guinea, Figi, Micronesia, Vanuatu, Niue, Samoa, Kiribati e Tonga ad aderire ad un nuovo patto securitario con la Cina. Tuttavia, rimangono saldi i legami economici all'interno della Nuova Via della Seta cui hanno aderito tali Stati bisognosi di investimenti infrastrutturali.

Ufficio Stampa

Silk Council

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