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La posizione della Cina nella guerra tra Russia ed Ucraina



In occasione dell' annuale plenaria dell'assemblea nazionale del popolo tenutasi i primi di marzo 2022, il ministro degli Esteri Wang Yi ha annunciato che la Cina lavorerà con la comunità internazionale per fornire «la mediazione necessaria» ad una soluzione diplomatica tra Russia ed Ucraina.


Benché la Cina sia favorevole ad una cessazione delle ostilità e del conflitto armato, non ha fino ad oggi mai condannato espressamente la Russia. Inoltre, la Cina si è astenuta in sede di Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite nella decisione di imporre sanzioni finanziarie alla Russia. A tale riguardo, Guo Shuqing, presidente della China Banking and Insurance Regulatory Commission aveva dichiarato ai media internazionali: «Disapproviamo le sanzioni finanziarie, in particolare quelle lanciate unilateralmente, perché non hanno molte basi legali e non avranno buoni effetti».


La neutralità della Cina può ricondursi all'esigenza di mediare tra vari fattori.


Da una parte, occorre considerare che la politica estera cinese è sempre stata improntata ai principi di non ingerenza negli affari interni, al rispetto reciproco della sovranità e dell'integrità territoriale ed alla coesistenza pacifica.


In secondo luogo è utile sottolineare come la Cina dal 2013 sia divenuta il principale partner economico dell'Ucraina con un interscambio nel 2021 pari a 19 miliardi di dollari. L'Ucraina inoltre stava diventando parte importante dell’iniziativa Belt and Road, grazie alla sua posizione strategica, e destinazione di investimenti cinesi nei settori dei trasporti e delle infrastrutture critiche.


D’altro canto, la Cina intrattiene anche significativi rapporti con la Russia alla quale è legata da un ventennale “Trattato di buon vicinato e di amicale cooperazione”. Nel 2021 l'interscambio tra Cina e Russia ammonta a 140 miliardi di dollari, di cui più della metà riguarda l'esportazione dalla Russia verso la Cina di gas ed altre risorse naturali. La Russia è inoltre un importante tappa della via ferroviaria che collega Cina ed Europa ed offre alla Cina diverse terre per la produzione cerealicola e di soia e per allevamenti suinicoli. Durante le Olimpiadi di Pechino il Presidente russo Vladimir Putin e il Presidente della Repubblica popolare Cinese Xi Jinping hanno sottoscritto una dichiarazione congiunta intitolata “Nuova Era delle Relazioni Internazionali” e dall'importante valore politico. Nella citata dichiarazione Russia e Cina hanno ribadito la rispettiva opposizione ai tentativi di “forze esterne” di minare la sicurezza e la stabilità nelle loro comuni regioni adiacenti (riferendosi all'Ucraina ed a Taiwan), sottolineato la volontà di lavorare per il rafforzamento dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai per definire un nuovo ordine mondiale basato sul multilateralismo ed infine si sono dichiarate contrarie ad un possibile allargamento ad est della NATO.


La Cina ha più volte ribadito, in diverse sedi internazionali, la necessità di superare la mentalità da guerra fredda e la divisione del mondo in due blocchi di influenza contrapposti che non rispecchiano più la realtà degli equilibri geopolitici globali. Pertanto il Presidente Xi Jinping ha più volte sottolineato l'urgenza di ripensare la governance globale in chiave multilateralista.


Quanto infine alle ricadute che il conflitto russo-ucraino potrebbe avere sulla Cina, alcuni analisti hanno segnalato le seguenti.


L'isolamento della Russia dal sistema finanziario a causa delle sanzioni internazionali e la sua adesione al Cross-border Interbank Payment System – CIPS (sistema alternativo allo Swift di iniziativa cinese e operativo nell'ambito della Nuova Via della Seta) potrebbe avere l'effetto di rafforzare il Reminbi cinese come valuta per gli scambi internazionali rispetto al dollaro.


L'aumento dei prezzi del petrolio potrebbe rappresentare per la Cina un'opportunità di aumentare le vendite dei componenti per la produzione di energie rinnovabili (pannelli solari, turbine eoliche e batterie per veicoli elettrici) e di recuperare i rapporti con gli Stati Uniti e l'Unione Europea sul piano della transizione energetica.


Ufficio stampa

Silk Council



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