La segretaria al Commercio statunitense, Gina Raimondo, in una recente intervista al Wall street Journal ha dichiarato di voler migliorare i legami commerciali degli Stati Uniti con la Cina. A tale fine Raimondo intende guidare delegazioni imprenditoriali statunitensi in Cina ed ha individuato nella tecnologia per affrontare il cambiamento climatico una possibile area di fruttuoso co-investimento Cina-Usa.
Una ricerca di due economisti americani (Samantha Vortherms dell' Università della California e Jiakun Jack Zhang dell'Università del Kansas) ha rilevato che la guerra dei dazi Usa-Cina non ha disincentivato le imprese americane a investire 144,4 miliardi di dollari nel mercato cinese solo nel 2020 e che dal 2018 c'è stato un aumento del 48% delle controllate di aziende americane in Cina.
La Cina importa dagli Usa principalmente prodotti alimentari ed energetici (gas liquefatto, Lng), mentre gli Usa importano dalla Cina beni di consumo, terre rare (cobalto, litio e nichel) necessarie per il settore tecnologico.
Infine, altro sintomo della distensione dei rapporti Usa-Cina è rappresentato dal recente successo diplomatico che ha permesso la liberazione della direttrice finanziaria di Huawei Meng Wanzhou, arrestata in Canada nel 2018 su mandato degli Usa per accuse di frode bancaria e cospirazione (spionaggio di aziende, apparati governativi ed utenti).
Questo nuovo clima di distensione va tuttavia letto in contrapposizione con i nuovi equilibri geopolitici nell'area Indo-Pacifica, dove recentemente il Presidente USA Joe Biden, il Primo Ministro britannico Boris Johnson, ed il Primo Ministro australiano Scott Morrison hanno annunciato un nuovo Patto Militare (AUKUS) diretto ad assicurare un “Indo-Pacifico libero ed aperto”. Il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Zhao Lijian, ha affermato che ciò “mina seriamente la pace e la stabilità regionali”.
Ufficio stampa
Silk Council