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Risoluzione parlamento europeo sulla Nuova Strategia UE-Cina 

Aggiornamento: 4 nov 2021



Il 16 Settembre 2021 il Parlamento Europeo ha approvato una risoluzione su una Nuova Strategia UE-Cina con 570 voti a favore, 61 contrari e 40 astenuti.


La risoluzione raccomanda al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza (VP/AR) e al Consiglio di elaborare una strategia UE-Cina che promuova un ordine multilaterale basato su regole e tenga conto del carattere pluridimensionale delle relazioni dell'UE con la Cina.

Il Parlamento europeo propone una strategia basata su sei pilastri:

1) Un dialogo aperto e cooperazione sulle sfide globali, quali: le questioni riguardanti i diritti umani, il disarmo nucleare, il cambiamento climatico, la ripresa economica dal COVID-19 ed altre questioni sanitarie a livello globale, l’interscambio di studenti e la riforma delle organizzazioni internazionali.

2) L'impegno rafforzato nell'ambito dei valori universali, delle norme internazionali e dei diritti umani. Il Parlamento Europeo sottolinea che il processo di ratifica dell’Accordo Generale sugli Investimenti UE-Cina (CAI) non potrà iniziare finché non saranno revocate alcune delle sanzioni elevate dalle autorità cinesi contro Istituzioni e Membri del Parlamento Europeo.

3) L'analisi e l'identificazione dei rischi, delle vulnerabilità e delle sfide.

Il Parlamento Europeo individua rischi politici, sociali, tecnologici ed economici associati alla Cina e chiede di ridurre le dipendenze dell’UE dalla Cina in alcuni settori critici e strategici.

Da un punto di vista delle infrastrutture si suggerisce un maggiore coordinamento fra il Blue Dot Network e la strategia di connettività dell’UE, come alternativa alla Belt and Road Initiative (BRI).

Si sottolineano inoltre le questioni legate alla sicurezza informatica, all'informazione ed alla tutela della proprietà intellettuale.


4) La costruzione di partenariati con partner che condividono gli stessi principi, per quanto riguarda la tutela dei diritti umani, nonché la difesa della democrazia liberale nel mondo, la libertà di espressione e di riunione, la libertà di navigazione e di volo e la risoluzione pacifica delle controversie.

Il Parlamento europeo esprime profonda preoccupazione per le politiche della Cina nel Mar cinese meridionale ed orientale e nello stretto di Taiwan. Sottolinea che lo status quo nello stretto di Taiwan e la libertà di navigazione nella regione indopacifica sono di fondamentale importanza per l'UE e i suoi Stati membri. Si associa alle preoccupazioni espresse dal Giappone e dagli Stati Uniti per una nuova legge in Cina che autorizza le navi della guardia costiera cinese a usare le armi nei confronti delle navi straniere che violano il territorio rivendicato dalla Cina.

5) La promozione di un'autonomia strategica aperta, anche nelle relazioni commerciali e di investimento.

Si ritiene che l'UE dovrebbe accrescere la propria autonomia strategica investendo in ricerca e innovazione in settori quali le telecomunicazioni, il cloud computing, l’estrazione di terre rare, la produzione di semiconduttori e microchip, esplorando al contempo la possibilità di mettere in comune le risorse e creare nuove sinergie con democrazie liberali che condividono gli stessi principi.

Si invita la Commissione Europea ad esaminare la dipendenza dell’UE per le materie prime essenziali, alcune delle quali provenienti esclusivamente dalla Cina, e di diversificarne l’accesso.

Il Parlamento europeo teme che la "strategia di doppia circolazione" della Cina, cui si fa riferimento nel suo 14° piano quinquennale, comporterà un deterioramento del contesto imprenditoriale per le imprese dell'UE; evidenzia nuovamente la sua particolare preoccupazione per le pratiche distorsive del mercato, ad esempio i sussidi industriali per le imprese statali cinesi e il trattamento preferenziale a esse riservato, il furto di proprietà intellettuale, i trasferimenti forzati di tecnologia e la localizzazione dei dati, l'eccesso di capacità industriale in settori come quello siderurgico.


6) La difesa e la promozione degli interessi e dei valori fondamentali dell'UE, trasformando l'Unione in un attore geopolitico più efficace;

Il Parlamento europeo richiama l'attenzione sul ruolo crescente della Cina nell'area dei Balcani occidentali e chiede un impegno attivo dell'UE nel fornire a questi paesi una valida alternativa agli investimenti cinesi. Si suggerisce la creazione di una task force StratCom per l'Estremo Oriente all'interno del Servizio europeo per l'azione esterna (SEAE). Si incoraggia la Commissione a elaborare un sistema normativo a livello dell'UE che impedisca alle imprese operanti nel settore dei media, finanziate o controllate dai governi di paesi terzi, di acquisire imprese europee operanti nel settore dei media. Si suggerisce di diversificare i mezzi di comunicazione in lingua cinese in Europa, incoraggiando la cooperazione tra i mezzi di comunicazione europei e i partner internazionali. Il Parlamento europeo infine invita la Commissione a tenere conto l'interesse della Cina nei confronti dell'Artico e chiede prontezza per garantire la libertà di navigazione nella rotta del Mare del Nord dell'Artico. Si prende atto degli investimenti della Cina in ricerca e infrastrutture strategiche nell'Artico e si osserva che l'UE dovrebbe evitare di perdere terreno in questo campo.


Ufficio stampa

Silk Council


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